Come la Rete Zero Waste può aiutarci a ridurre i rifiuti

rete zero waste

Come la Rete Zero Waste può aiutarci a ridurre i rifiuti

 

Il Vestito Verde ha scelto di collaborare con Rete Zero Waste per diffondere uno stile di vita più sostenibile a 360°. A tal proposito, per saperne qualcosa di più oggi daremo la parola ad una portavoce della Rete: parleremo di come è nata , dei suoi campi d’azione e scopriremo qualche prezioso consiglio utile a ridurre i nostri rifiuti.

Come è nata la Rete?


“La Rete è nata nel novembre 2017 dalla passione e l’impegno di un gruppo di donne conosciutesi grazie ad Instagram.
Stanche di sentirci sole in un percorso già di per sé impegnativo, abbiamo deciso creare una “rete” di sostegno per coloro che vogliono avvicinarsi e adottare una filosofia zero waste.
Oltre ai consigli relativi allo zero waste volevamo anche trasmettere un messaggio più ampio di accettazione, flessibilità e apertura nei confronti del prossimo; ci siamo comunque rese conto che si trattava di un percorso molto lungo, che richiede inevitabilmente di scendere ad alcuni compromessi. Abbiamo dunque creato un sito internet, un gruppo di discussione Facebook e un account Instagram, nonché una serie di gruppi locali.”

 

Qual è il vostro obiettivo?

“Molte delle fondatrici seguivano profili Instagram già molto attivi in lingua inglese, ci siamo dette che era ora che anche l’Italia avesse la sua rappresentanza zero waste! Abbiamo voluto creare un punto di riferimento anche in Italia per permettere a tutti di approcciarsi allo… “zero rifuti/sprechi” italiano.
Inoltre, fin dall’inizio abbiamo voluto creare uno spazio virtuale che fosse accogliente e aperto, per permettere (soprattutto agli inizi) anche ai più timidi e riservati di approcciarsi serenamente alla riduzione dei rifiuti. Lo stesso nome, Rete, ci fa pensare a uno strumento che sostiene o che collega. Questo rimane tutt’ora uno dei nostri obiettivi principali.”

 

Quali sono, secondo voi, gli swap zero waste più facili e utili?

“l più efficace che ci sentiamo di consigliare senza esitazione è una borraccia durevole, che possa resistere ad anni di fedele utilizzo giornaliero. Il risparmio non solo di rifiuti, ma anche di soldi è immediato!
Per chi ne ha bisogno, un’altra modifica formidabile è la coppetta mestruale, che va a sostituire gli assorbenti usa e getta. Una volta provata difficilmente si torna indietro!
Ne consigliamo altri nel nostro articolo “I primi passi verso lo Zero Waste” .

Molto spesso a inizio percorso crediamo di dover sostituire tutti i nostri oggetti con una alternativa “eco”, ma la filosofia zero waste non si basa sul comprare tutta una serie di prodotti sostenibili per sostituire ciò che già si ha, anzi, una delle prime regole dello zero wasteconsiste nel riutilizzare.
Inoltre spesso ci si rende conto di essere abituati a comprare oggetti e prodotti che non sono necessari nella quotidianità, è importante imparare a chiedersi se qualcosa ci serva davvero prima di comprarlo.”

 

Potete spiegare il concetto di #retequasiperfetta?

“La #retequasiperfetta è una rubrica IG nata come provocazione ironica. Essendo molto presenti su Instagram, abbiamo avvertito che la “sindrome della perfezione” rischiava di raggiungere anche “l’angolino eco” del social network. E’ bene ammettere anche che lo stesso nome, “zero waste”, che presuppone teoricamente l’eliminazione di tutti i rifiuti, non aiuta! Abbiamo voluto creare una rubrica che mettesse in chiaro una volta per tutte che di “zero”, nello zero waste, c’è solo il nome e l’aspirazione. Per ribadire ancora meglio il concetto, alcune volontarie della Rete hanno dunque deciso di metterci la faccia parlando delle loro imperfezioni e ostacoli insuperabili.”

rete zero waste

La Rete Zero Waste e Il Vestito Verde sono realtà che, pur operando in ambiti diversi, hanno numerosi punti in comune.
Per prima cosa, la cura degli oggetti è un tema fondamentale: prima di acquistare qualcosa di nuovo, incoraggiamo caldamente a prendersi cura di ciò che già abbiamo in casa, in modo che duri più a lungo e non ci sia la necessità di acquistare oggetti nuovi, che richiedono energia e risorse per essere prodotti.

Secondo punto, mettere da parte la pigrizia: è importantissimo, perché molti dei problemi ambientali sono il risultato di uno stile di vita abitudinario, pigro e poco lungimirante. È importante essere consapevoli del fatto che un atteggiamento consumistico e “passivo” non può essere sostenibile; pensare di coniugare consumismo e sostenibilità comporta inevitabilmente il rischio di cadere in trappole di greenwashing

Greenwashing è un neologismo indicante la strategia di comunicazione di certe imprese, […] finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti – Da Wikipedia.

Rivalutare i propri acquisti è alla base di entrambi i movimenti, che incoraggiano a spendere meno per spendere meglio.

Così come è meglio investire in prodotti riutilizzabili con un costo iniziale maggiore (che viene ammortizzato nel tempo, a differenza di una scelta monouso), è meglio acquistare pochi capi di abbigliamento che ci dureranno negli anni, anziché fast fashion usa e getta dalla qualità scadente. Questo ci porta ad adottare una visione meno superficiale del prodotto acquistato, che non dipende unicamente da stile e tendenze.

Le nostre scelte sostenibili hanno anche forti implicazioni etiche: le scelte positive nei confronti dell’ambiente sono spesso legate anche al benessere delle persone che, in paesi lontani dal nostro, lavorano per produrre ciò che acquistiamo; affidandoci a produzioni certificate di prodotti di qualità, garantiamo infatti la tutela di lavoratori e ambiente.

 

Alternative sostenibili accessibili (quasi) a tutti

Sia la Rete Zero Waste che Il Vestito Verde incoraggiano ad affidarsi a realtà esterne, artigiani, professionisti o aziende: dedicarsi unicamente all’autoproduzione può infatti ridurre il mondo della sostenibilità ad una scelta di nicchia perché molte persone non hanno le possibilità di creare vestiti e prodotti zero waste in casa propria. Entrambi i progetti hanno invece l’obiettivo di rendere lo stile di vita sostenibile più accessibile a tutti.
Ultimo punto, ma non per importanza, è quello di sostenere e conoscere persone ed attività che si mettono in gioco, scegliendo una filosofia commerciale diversa.

Rete Zero Waste, così come Il Vestito Verde, ha creato una mappa molto ricca di punti in cui acquistare sfuso e usato e trovare fontanelle d’acqua (utilissime per la borraccia). È possibile visitarla dal loro sito web o cliccando qui.

mappa rete zero waste

 

Rete Zero Waste ha inoltre creato una community molto attiva attraverso un gruppo Facebook, in cui ogni giorno migliaia di persone si scambiano consigli per ridurre gli sprechi e vivere in maniera più sostenibile.
Potete seguire la Rete anche su Instagram e consultare il sito web, su cui condividono suggerimenti e articoli molto interessanti.

Clicca qui per leggere il loro articolo su Il Vestito Verde.

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