
7 utilizzi “stupefacenti” della canapa per un futuro sostenibile a 360°
Quando leggiamo la parola Cannabis ci viene subito in mente la pianta e il suo effetto psicoattivo, dimenticandoci che i suoi impieghi sono veramente svariati.
La Canapa (Cannabis sativa L.) infatti, oltre tutti i pregiudizi , risulterebbe una delle nostre più potenti alleate nella battaglia per un futuro migliore.
Facciamo quindi chiarezza sul perché questa pianta è davvero stupefacente.
La storia della canapa
Sembra nascere a Oriente ma di sicuro ha accompagnato l’umanità per millenni: mi crederesti se ti dicessi che era già citata in una tavoletta assira risalente all’ottavo secolo a.C. appartenuta al re Assurbanipal? Seguì sempre l’uomo nei suoi spostamenti, letteralmente: già i fenici utilizzavano le fibre di questa pianta per le corde e le vele delle loro navi, le stesse navi che permisero agli esseri umani di navigare in mare aperto per la prima volta nella storia.
Perfette per la navigazione, così perfette che la stessa attrezzatura venne adoperata persino sulle navi delle repubbliche marinare italiane durante il medioevo.
Così Matteo Gracis, creatore e fondatore di Dolcevita, la più importante rivista italiana nel settore degli “stili di vita alternativi”, con il suo libro “Canapa, Una Storia Incredibile” ci narra le controversie che hanno accompagnato questa pianta durante la storia e il ruolo che ha svolto nello sviluppo della civiltà.
Il racconto prosegue con la rivoluzione industriale: il massiccio impiego di cotone rese la canapa meno conveniente e con il proibizionismo alle porte, gli anni d’oro della cannabis giunsero al termine.
Negli anni 30 del 900 la cannabis venne resa illegale disincentivando la sua coltivazione.
“Nel 1937 venne quindi approvata una legge che proibiva la coltivazione di qualsiasi tipo di canapa, incluso a scopo industriale o medicamentale. Da allora negli USA e nel resto del mondo sono state arrestate centinaia di migliaia di persone per reati connessi al consumo, alla coltivazione o alla cessione di canapa.”
Bernardo Parrella, “Cannabis, non solo fumo”
L’Italia fu influenzata da questa scia di proibizioni: la canapa venne quindi associata per anni esclusivamente al suo effetto psicotropo, solo di recente abbiamo cominciato nuovamente a parlare di questa pianta e dei suoi numerosi benefici.

Gli utilizzi più stupefacenti della canapa
Nonostante il dibattito che (per fortuna) si sta riaccendendo sull’argomento cannabis, tante sono già le realtà che parlano da tempo dei benefici che ne potremmo ricavare: scopriamo insieme alcune delle curiosità che sicuramente ti faranno rivalutare questa pianta.
1. Dono della terra
La canapa si sviluppa rapidamente e abbondantemente, oltre a poter essere coltivata praticamente ovunque: è una pianta molto resistente, persino alle malattie e ai parassiti (senza l’impiego di pesticidi si intende). È in grado di assorbire grandi quantità di CO2 (un grande aiuto nella lotta al cambiamento climatico) e non necessita di molta acqua per crescere, riuscendo addirittura ad arricchire la struttura dei terreni dove nasce.
Sai in quale altro modo potrebbe esserci d’aiuto? Ti do qualche indizio. Ti basta pensare alle numerose proteine vegetali, al suo alto contenuto di fibre alimentari e alle vitamine che contiene: vitamina D, vitamina E e vitamine del gruppo B per esempio, che la rendono un alimento davvero nutriente.
La sua facile coltivazione e il suo alto valore nutrizionale aiuterebbero a sfamare migliaia di persone, contrastando quindi la fame nel mondo e migliorando anche il suolo meno ospitale del pianeta.
Se questo super alimento ti ha lasciato con un po’ di curiosità e vuoi dare un’occhiata, o magari acquistare dei gustosi prodotti a base di canapa, dai un’occhiata allo shop di Canapuglia (ti assicuro che non ti sballerai!).

2. Una fibra resistente
Le magnifiche proprietà della canapa e i suoi utilizzi nell’industria tessile con uno sguardo al futuro, sono presenti in questo articolo del blog.
Con la capacità di schermare i raggi del sole e la sua elevata traspirazione, il tessuto realizzato con questa fibra risulterà freschissimo nelle giornate più calde. E’ inoltre molto assorbente (non a caso gli scarti si utilizzano in idraulica), perfetto quindi per gli inverni umidi, garantendo un ambiente caldo e asciutto.
Dunque, quali sono gli altri mitici utilizzi che può avere questa pianta?
3. Benessere e Cosmetica
Prendersi cura della propria pelle e del pianeta è possibile? Si, grazie alla canapa.
Gli antichi egizi già conoscevano le sue proprietà, pensate che lo stesso faraone Ramses II ne traeva svariati benefici: ciò si deduce dai numerosi oli di Cannabis Sativa seppelliti insieme a lui.
Anche oggi, nella medicina Ayurvedica cinese, l’olio ricavato dai suoi semi si utilizza come efficace rimedio per il benessere della mente e del corpo.
Aiutando a mantenere la giusta idratazione e svolgendo un’azione lenitiva, i prodotti derivati dalle piante di canapa sono un toccasana per la nostra pelle: i semi di Cannabis sono infatti ricchi di Vitamina E, Acidi Grassi Omega3 e Omega6, nonché antiossidanti e minerali molto utili per la nostra skin care quotidiana.
Numerosi marchi di cosmetici si stanno adattando alla questione della sostenibilità del prodotto, riproponendo una cosmetica più consapevole, e migliaia di persone stanno già utilizzando questi prodotti, nel rispetto dell’ambiente e del proprio benessere.

Usufruire di questi prodotti gioverebbe a te e alla nostra terra: La Saponaria, “laboratorio artigianale di cosmetici consapevoli”, oltre a fornire diversi consigli, propone sul suo shop un vasto assortimento di prodotti naturali ed ecosostenibili a base di canapa (e non) per la cura del tuo viso, dei tuoi capelli e del tuo corpo.
4. Più canapa per più alberi
Da tempo ormai sentiamo parlare della questione deforestazione.
Come spiegato sul sito del WWF “Negli ultimi 30 anni la superficie forestale a livello mondiale si è ridotta di oltre 420 milioni di ettari”.
La colpa è attribuita all’ampliarsi dei centri urbani e ad un’agricoltura non sostenibile.
Considerando poi il largo utilizzo della carta derivata dagli alberi, si arriva alla conclusione che stiamo consumando più alberi di quelli che effettivamente riusciamo a far ricrescere; gli alberi inoltre impiegano anni, se non decenni a crescere.
La cannabis ovvia anche questo problema: cresce in pochi mesi ed è una valida alternativa alla carta prodotta dalla cellulosa ordinaria.
Pensate che con le fibre medie si può ottenere una carta pregiata, un po’ sottile è vero, ma anche dura e ruvida, l’ideale per un progetto speciale.
Con la parte legnosa infine si produce un tipo di carta più soffice, spessa ed un po’ meno resistente, e può essere usata ad esempio per i giornali o per i fazzoletti.
Anche lo sbiancamento può, anzi dovrebbe, essere fatto in modo naturale utilizzando semplicemente l’acqua ossigenata: Paper Italy propone sul suo sito web pregiati fogli di carta di canapa, realizzati 100% a mano e sbiancati naturalmente, l’ideale per un progetto speciale!
Per un biglietto di auguri originale, dai invece un’occhiata allo shop di CanapaCruda, il laboratorio di carta di canapa artistica di Melania Tozzi: i suoi fogli sono completamente ecosostenibili, non inquinanti e soprattutto unici.
5. Nemica della plastica
Un altro problema noto a tutti è l’inquinamento provocato dalla plastica, disseminata ormai nei terreni e nei mari di tutto il mondo. Una soluzione? Le bioplastiche.
Definiamo in poche righe le loro caratteristiche principali:
– sono realizzate interamente (o in parte) con biomassa organica di origine vegetale
– possono essere compostabili
E sì, ho detto “possono”, purtroppo non è detto che lo siano, specialmente se descritte come “plastiche vegetali“.
I principali materiali da cui derivano le bioplastiche sono cellulosa, mais e canna da zucchero. A queste soluzioni oggi si aggiunge anche la canapa.

Le potenzialità di questa pianta sono citate persino dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche): il 28 ottobre di quest’anno si è svolto il Progetto UNIHEMP riguardante l’uso di “biomassa da canapa industriale per la produzione di energia e nuovi biochemicals”.
L’obiettivo di UNIHEMP è quello di sviluppare un’industria sostenibile e di basso impatto ambientale puntando all’utilizzo di risorse bio e alla conversione degli scarti in composti e bioenergie.
Un’altra realtà tutta italiana è quella dei ragazzi di The Eyes Republic che hanno ideato e brevettato dei nuovi occhiali in plastica di canapa 100% italiana coltivata biologicamente.
Il progetto si chiama HEMPATICA e si differenzia ulteriormente dalle altre bioplastiche dato che non vengono alterate le componenti fondamentali della pianta: niente soda, cloro o solfiti vengono utilizzati in questa produzione.
6. Nelle case del futuro
Fotografia di Sergio Camplone, 2016, Bisceglie, Italia.
Direste che questi appartamenti sono stati costruiti grazie alla canapa?
Il condominio viene soprannominato “Case di Luce“, è collocato a Bisceglie ed è stato progettato da Pedone Working.
La società è specializzata nella realizzazione di costruzioni sostenibili, con due obiettivi: efficienza e sostenibilità, dal consumo di fonti rinnovabili per il rifornimento energetico, all’impiego di materiali naturali, tra cui soprattutto la canapa.
La pianta ha infatti la capacità di isolare l’ambiente interno da quello esterno mantenendo i livelli di umidità costanti.
Inoltre il biocomposto – che si crea mescolandola alla calce – si utilizza in edilizia per migliorare il comfort acustico grazie al suo potere fonoassorbente (oltre ad avere i vantaggi sopracitati) .
Sul sito di TECNOCANAPA vengono spiegati tutti i benefici della cannabis, per ottimizzare, ristrutturare e far finalmente respirare la nostra casa.
Il loro impasto a base di canapa, acqua, calce e probiotici una volta essiccato diventa molto resistente, mantenendosi leggero ed elastico, per non parlare di quanto è durevole!
7. Bio-automobili
Altra preoccupazione comune è sicuramente l’eccessivo consumo di carburanti derivati dal petrolio.
Il biocarburante attualmente può essere una valida alternativa, data la sua elaborazione mediante l’utilizzo di organismi viventi. I biocarburanti si classificano in due tipi principali: etanolo e biodiesel.
Il primo si produce mediante un processo di fermentazione di prodotti agricoli ricchi di cellulosa e di zucchero (come i cereali), il secondo è invece un combustibile ottenuto da oli vegetali e grassi animali, analogo al più famoso gasolio.
Data la facilità di coltivazione rispetto ad altre colture e il numero costante delle automobili per le strade, la canapa potrebbe essere la svolta per la produzione di bioetanolo, e di conseguenza per la lotta all’inquinamento.
L‘industria automobilistica non è estranea all’uso della canapa: grandi marchi automobilistici come BMW, Mercedes, Volkswagen e Ford hanno iniziato ad utilizzare la pianta per gli interni delle loro autovetture.
Pensate che già nel 1937 lo stesso Henry Ford creò un prototipo di automobile speciale, la Hemp Body Car («auto di canapa») o Ford Cannabis: l’auto aveva la carrozzeria in fibra di canapa ed era alimentata con il bio-etanolo citato poco fa.
Rowan Robinson in “The Great Book of Hemp” ci narra che per dimostrare l’elasticità e la resistenza della carrozzeria, si fece filmare mentre colpiva la vettura con una mazza da baseball, senza arrecarle nessun danno.
Il progetto, purtroppo, non fu mai ultimato a causa del proibizionismo che si diffuse su larga scala.
Henry Ford sulla Hemp Body Car, 1937

Conclusioni
Questa pianta dopotutto è davvero stupefacente: se aumentassimo il suo impiego e abbattessimo lo stigma che la persegue ricaveremmo solo grandi benefici da questo dono della natura.
L’unico danno che può causare è di tipo economico, alle grandi industrie, alle aziende farmaceutiche e alle compagnie petrolifere, che avvertono una minaccia nelle potenzialità di questa pianta.
Dal suo essere un alimento nutriente, al suo modo di sostituire alcuni dei materiali più inquinanti al mondo, come detto all’inizio, la canapa diventerebbe una potente alleata nella lotta al cambiamento climatico.
Noi nell’ambito delle nostre possibilità possiamo già fare molto: in commercio si trovano tantissimi prodotti a base di cannabis, la quale non ha niente da invidiare ai materiali più utilizzati.
Il loro costo è accessibile a tutti e il vantaggio che ne potremmo trarre sarebbe un beneficio innanzitutto per il pianeta, in secondo luogo per noi stessi.
Alla base del cambiamento ci sono i piccoli gesti che tutti possono attuare.
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Alessio Garibaldi
Sono Alessio e sto studiando Digital Marketing. Amante del diverso e della novità, detesto il pregiudizio. Le attività che amo sono scrivere, raccontare e documentare. Tuttavia ciò che preferisco è imparare. Imparare dalle persone, che hanno sempre qualcosa da insegnare, e imparare dal mondo che ci circonda, così vario e articolato. Sto costruendo passo dopo passo il mio portfolio digitale, spinto dalla voglia di aiutare gli altri e dal desiderio di un futuro migliore.
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